La Legge Dice Che...

La riforma del condominio ha condotto a una serie di cambiamenti considerevoli. Prima tra tutti, la tipologia dei requisiti che consentono di potersi candidare come amministratore di condominio.

Oggi, infatti, può candidarsi per ricoprire la carica soltanto:

1. Un condomino del palazzo;

2. Chi ha già svolto il ruolo di amministratore di condominio nel periodo che va dal 18 giugno 2010 al 17 giugno 2013 (a patti che si aggiorni con periodicità);

3. Chi ha frequentato un corso di formazione presso un’associazione di categoria riconosciuta con conseguenti corsi di aggiornamento. Inoltre:

In base alle modifiche della legge 220/2012, ( art. 71-bis ) possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio coloro che :

a) Che hanno il godimento dei diritti civili;

b) Che non sono stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e nel massimo, a cinque anni;

c) Che non sono sottoposti a misure di detenzione divenute definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione;

d) Che non sono interdetti o inabilitati;

e) Il cui nome non è annotato nell’elenco dei protesti cambiari;

f) Che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado;

g) Che hanno frequentato un corso di formazione iniziale e svolgono attività di aggiornamento periodico in materia di amministrazione condominiale.

 

Il dilemma di un condomino che stia valutando di affidare la gestione del proprio immobile a un nuovo amministratore, a questo punto è:

 

“Come posso controllare i requisiti, che l’aspirante amministratore di condominio dice di avere?”

 

In assenza di un albo degli amministratori condominiali, che vi permetta di controllare agevolmente il curriculum del vostro aspirante amministratore, dovete ricorrere ai metodi classici. Per cominciare, chiedetegli tutti i documenti che provino il possesso dei requisiti elencati in precedenza.

Dopodiché effettuate un controllo sul sito dell’associazione professionale cui dice di essere iscritto, e verificare la sua presenza nell’elenco soci, cosa che già di per sé costituisce una garanzia.

A questo punto, specificati i requisiti base che un amministratore di condominio deve possedere per essere definito valido , parliamo degli aspetti pratici:

 

Quello dell’amministratore è una vera e propria professione e come tale, per essere gestita nel migliore dei modi, oltre ai continui aggiornamenti e formazione cui ho fatto già cenno, necessita di tempo e attenzione. Solo così si evita di incorrere in errori, anche gravi.

È per questo che vi consiglio di preferire sempre un candidato impegnato appieno nella professione, anziché i soliti dopolavoristi che, pur cercando di fornire un curriculum dettagliato, non avranno mai a disposizione i requisiti e il tempo indispensabili per potervi fornire una gestione impeccabile.

 

Esempio : nominare un commercialista o un avvocato, può sembrare una buona scelta per la sicurezza di affidarsi a qualcuno con esperienza nello gestire i conti, o nella vasta conoscenza legale. Quanto tempo può dedicare , però, alla gestione del condominio, chi è impegnato in una professione talmente impegnativa?

Non è difficile dedurre che il condominio sarà messo in secondo piano e gestito nei pochi ritagli di tempo che costui riuscirà a ricavare alla fine della giornata.

Nel momento della decisione, quindi, il consiglio è di affidarvi a qualcuno che, non solo, possa dimostrare di avere esperienza e requisiti, ma che, soprattutto, svolga esclusivamente il ruolo di amministratore a tempo pieno.